L'altare ligneo
Oltre ad essere un gioiello artistico di rara bellezza, l'altare del SS. Sacramento (Ora Altare Maggiore dopo i lavori di sistemazione del presbiterio completati nel 1945) rappresenta una "architettura sacra ideale". Sopra un alto basamento di ordine dorico ritmato dallo sporgere di lesene, si erge, sorretto da colonne corinzie trabeate, un ampio vestibolo contenente la complessa rappresentazione scultorea dell'ultima cena. Verso l'alto essi si rastrema in un triburio ottagonale, sui cui vertici colonne libere sostengono frontoni triangolari a timpano spezzato, con sopra angeli che portano gli strumenti della Passione di Cristo. Ancora più in sommità, nell'ultimo livello del ciborio, una cupola ribassata, coperta con motivi foglianti, termina con una lanterna che sostiene la statuetta di Cristo Risorto.
Sono, però, le regole compositive del disegno dell'altare che fanno si che il rapporto tra le parti - basamento - vano trionfale - tiburio-cupola, risultino con quell'armonia di forme ben composte, tali da suscitare il senso della bellezza.
Per la sua forma e le sue grandi dimensioni e per motivi legati a problematiche statiche il baldacchino è l'elemento dell'altare che subito maggiori trasformazioni a seguito della sua traslazione e rotazione dalla parete del transetto al centro del presbiterio..
L'opera è stata oggetto di restauro durato due anni e concluso nel 2004; si è posto rimedio ai danni del passato ricostruendo l'assetto originario delle componenti ornamentali e delle sculture, riproponendo le antiche dorature e gamme cromatiche in gran parte ripassate con sostanze (porporina ad esempio) che ne ottundevano lo splendore.
Il cristo benedicente accoglie invece il visitatore alla sommità del baldacchino, di forme classiche con le tipiche colonne scanalate in oro e bianco che terminano sui capitelli di ordine corinzio.
Fonti: Quaderni di storia Candianese 4 -2004 - pp15-27